Molto. Essere in prima posizione su Google o più precisamente essere in prima posizione sulla SERP, cioè sulla pagina dei risultati di una ricerca, è anche intuitivamente, un risultato di grande valore.
Ma come misuriamo questo valore? In termini economici il dato è immediato solo per i siti di ECommerce, mentre per chi ha attività di altro genere diventa piuttosto laborioso e comunque il valore economico difficilmente verrebbe reso noto.
Tra l’altro è più interessante almeno per chi si occupa di SEO, avere un’idea del valore di una posizione su una SERP, in termini relativi piuttosto che assoluti.
Sarà sempre possibile poi per l’azienda quantificare il risultato e valutare l’investimento.
Per quanto ci riguarda è logico impiegare un parametro molto usato che è il CTR o Click Through Rate, cioè la percentuale di click rispetto alla visualizzazione (Impression) fatta dai siti che si trovano sulla pagina.
Nota: il CTR è in realtà dipendente da diversi fattori non ultimo il fatto che il link sia “appetibile” cioè che sia ritenuto interessante da chi ha inserito la keyword nella buchetta di ricerca.
Alla fine di questo articolo troverete una serie di link di approfondimento; infatti, il CTR non lo calcoliamo solo sui risultati di ricerca, ma è uno dei parametri più usati e più importanti per capire la bontà di una operazione di digital marketing.
In ogni caso il click è l’azione principale che il navigatore compie quando Google gli presenta la lista dei risultati. Si tratta di un parametro oggettivo ed essendo il CTR una percentuale, di fatto è normalizzato rispetto al numero delle ricerche, per cui è perfetto per questo scopo.
Quindi la domanda iniziale diventa:
Qual è il CTR delle posizioni in SERP?
Esistono diverse ricerche, che vengono condotte periodicamente da società che forniscono dati per l’ottimizzazione, ricerche di mercato, analisi ecc. possono esserci delle discrepanze in termini assoluti tra una ricerca e l’altra ma la tendenza è sostanzialmente la stessa e anche l’evoluzione nel tempo è piuttosto stabile.
Io ho usato i dati di una ricerca in particolare, ma voi potreste trovarne altri leggermente differenti come valori assoluti. In fondo all’articolo come sempre i link.
Vediamo quindi qual è la risposta alla domanda precedente, lo vedete qui sotto sintetizzato in un grafico che ho elaborato appositamente:
Il grafico si riferisce a giugno 2022 e comprende il 100% dei risultati organici (escluse quindi Google ADS), comprende anche immagini, video e local pack.
Il traffico organico sta praticamente tutto nelle prime tre posizioni.
È evidente non c’è altro da dire, ma è anche sempre stato così. Anzi è abbastanza ovvio che più Google ci da risposte organiche efficaci e più è probabile che la prima o al massimo la seconda siano “giuste” per noi.
La conseguenza diretta di questo è che la SEO deve essere condotta non in senso “tecnico” ma soprattutto in termini strategici, con la massima attenzione al tema della comunicazione sulle specificità del prodotto/servizio e che la selezione delle keyword è il tema fondamentale.
Nota: non esiste una significativa differenza nella tendenza tra desktop e mobile fino a metà della seconda pagina in cui le posizioni da metà pagina in poi riacquistano peso rispetto alle prime.
Il CTR della prima posizione
Il grafico è chiaro: il CTR della prima posizione è 31.71% per le ricerche mobile e 28.04% per le ricerche desktop.
Ci dice che in pratica un click su tre di chi effettua una ricerca e atterra su quei risultati, finisce alla prima posizione.
È questa la misura che cercavamo: il valore della prima posizione su Google.
I CTR di seconda e terza posizione
Abbiamo 14.82% e 15.54% per la seconda posizione, rispettivamente desktop e mobile e 9.8% e 8.63% per la terza posizione.
Il peso della Top3 su Google
Se sommiamo i tre risultati otteniamo: 55.16% su desktop e 53.38% su mobile, in parole povere più della metà delle visite vanno alle prime tre posizioni in prima pagina.
E le altre posizioni?
Dal grafico è evidente come dalla seconda pagina in poi (posizioni 11 e a seguire) i valori del CTR siano abbastanza costanti e si attestano intorno al 1% sia su desktop sia su mobile.
Il che vuole dire che:
Anche se sei primo in seconda pagina avrai 1/30 (un trentesimo) delle visite che avrà il tuo concorrente in prima posizione per quella specifica keyword.
Vuole anche dire che non c’è molta differenza tra essere (in una qualunque posizione) in seconda pagina o in terza o in settima, cioè chi va oltre la prima pagina finisce per continuare anche oltre la seconda e la terza.
Tipo di ricerca
Anche se lo schema è sostanzialmente lo stesso, è interessante vedere se ci sono differenze nella distribuzione del CTR attraverso l’intento di ricerca quindi ecco il grafico, suddiviso per
- Commerciale
- Informativo
- Ricerca locale
- Specifico
L’intento commerciale è identificato da query in cui sono presenti keyword come “comprare, acquistare, prezzo, economico” (in inglese buy, purchase, cheap, pricing);
L’intento informativo è definito da parole come “che cosa, come, quando, dove, hotel, volo, news” (what, when, where, how, restaurant, hotel, flight, news);
Per location, infine, sono state cercate keyword come “vicino, da, direzioni, aeroporto, strada, mappe” (near, nearby, from, directions, airport, route, maps).
L’intento specifico invece è la ricerca sul marchio.
Le prime tre posizioni hanno un CTR significativamente maggiore solo per l’intento commerciale, con un vantaggio fino a circa il 5% rispetto agli altri che va poi a scemare nelle posizioni di retroguardia dalla quarta in poi.
Cosa vuole dire? Significa che l’ECommerce è fortemente condizionato dalla posizione in SERP, più che altri tipi di business. Vuole dire che in queste ricerche il compratore ha già deciso, è alla fine del suo percorso di acquisto, non vuole perdere tempo e si dirige senza incertezze verso la chiusura.
Conclusioni
Abbiamo sempre saputo che essere in prima pagina su Google è fondamentale.
Questi dati, almeno a prima vista, non ci dicono nulla di veramente nuovo o strano, anzi rafforzano la convinzione che si debba lavorare per entrare in una di quelle prime tre/cinque posizioni nella prima pagina.
Il problema sono in realtà le keyword, se il nostro prodotto è del tutto simile a tutti gli altri e non ha una sua caratterizzazione distintiva sarà molto difficile, lungo e quindi costoso risalire le SERP.
Vuole anche dire, ma anche questo lo abbiamo sempre saputo che bisogna riuscire a trovare delle nicchie di mercato in cui si è leader riconosciuti e indiscussi.
O creare la propria nicchia, creare nuovi mercati in cui si è senza concorrenti. Ma questa è un’altra storia…
Link
- Una spiegazione completa di cosa è il CTR https://it.wikipedia.org/wiki/Click-through_rate
- Un articolo sul Blog di SEO Zoom molto completo ed interessante con i dati però del 2019. https://www.seozoom.it/ranking-su-google-svelato-il-ctr-delle-posizioni-in-serp/
- Il sito di Advanced Web Ranking da cui ho reperito i dati: https://www.advancedwebranking.com/ctrstudy/